MEMORIES IN THE FUTURE

DOPPIA PERSONALE

REsi Girardello e Barbara Pelizzon

a cura di Marcello Benetti  e Marco Zara
16 novembre 2024 – 28 febbraio 2025

Inaugurazione
Sabato 16 Novembre
Via Castellantico, 15 MIRANO
dalle ore 18.00


La mostra MEMORIES IN THE FUTURE si snoda tra opere che mirano ad evocare ricordi passati
e moniti futuri o futuribili.

Resi Girardello
Con le mappe di mondi passati, racconta speranze futuribili.
LA MAPPA E’ IL TESORO è una rappresentazione del mondo tratta dalle ricerche pionieristiche sul
climate change dello scienziato James Lovelock, nella quale è rappresentato un mondo suddiviso
in fasce climatiche e che offre una proiezione ottimistica, oramai già disattesa.
Una coperta per il mondo, a protezione della terra, madre di ogni cosa.
SAN MARCO, TRA ORIENTE ED OCCIDENTE, rappresenta la fragilità della bellezza di una città
cinta da un mare inarginabile, che cresce non solo per le maree ma soprattutto per lo scioglimento
dei ghiacci.
L’opera realizzata con un unico filo, sfida idealmente le forze corrosive di una città fragile seppur di
pietra: Venezia, che nella sua delicatezza nasconde mille insidie “capaci di corrodere materiali e
anime”.
Equilibri precari percorrono anche altre opere, come ZMPS – Punta della Salute e “le sirene”
connesse alle divinità nelle quali ci vorremmo identificare. Meditazioni sulla natura, la scienza e la
società, che abbracciano da un quarto di secolo una lotta silenziosa nata per sensibilizzare nei
confronti del tema del cambiamento climatico, non come oggetto d’investimento, ma come sincera
azione sociale.
Un saliscendi del liquido primordiale, della forza generatrice e delle emozioni, un inno al rispetto
della natura e della vita.

Barbara Pelizzon
con i suoi “round Memories” raccoglie elementi del presente, l’oggi, immortalato tra le immagini e le
materie del contemporaneo, rappresentato con tecniche artistiche messe a punto dalla stessa
autrice con sperimentazioni pratiche e ideative. L’oggi è già domani.
La ruota del tempo congela incessante presenti di speranze future che sono passati, in un soffio,
raccolto dentro a misteriosi perimetri colorati che raccontano storie personali, metafore del vivere.
I lavori di Barbara Pelizzon indagano una sorta di archeologia dell’immagine. A comporre l’opera.
elementi abilmente accostati secondo una raffinata logica compositiva. Il materiale proviene da
riviste che l’artista lavora e modifica attraverso numerosi passaggi tecnici che rendono il gusto e
l’emozione della fotografia accanto ad una riflessione sull’informazione e sui giornali di oggi. niente
altro forse che il banale passato di domani. Questo tipo di operazione innesca una narrazione e un
racconto di storie, fatti avvenimenti, delineando un possibile destino per ciascuna di queste
immagini. Memorie di un passato che non esiste più, avvisaglie di un futuro che si dà come possibile.
Fibra di vetro e silicone imprigionano gli elementi escludendoli temporaneamente dal flusso spaziotempo della storia; così sfalsati, distanti. mascherati. li vediamo diversi e allo stesso tempo si apre
su di loro una nuova visione che svela la dimensione fittizia, costruita e traditrice della memoria.
Caterina Castellani

Come raggiungerci (clicca sull’immagine)

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